Il dissidente russo Aleksei Navalny è morto nella colonia penale a regime speciale di Kharp, nella regione artico di Yamalo Nenets, dove era rinchiuso. Lo ha riferito l’agenzia Tass, secondo cui il dissidente ha avvertito un malore dopo una passeggiata, ma nonostante siano state eseguite “tutte le misure di rianimazione necessarie”, queste “non hanno dato risultati positivi”. Le cause del decesso di Navalny sono in fase di accertamento, secondo quanto evidenziato dal Servizio penitenziario federale russo.
Il presidente russo Vladimir Putin è stato informato della morte in carcere di Alexei Navalny, ha confermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riporta la Tass. Quanto alle cause della morte ”saranno accertate dai medici”. ”Il Servizio penitenziario federale sta verificando e indagando” sull’accaduto, ha aggiunto Peskov, sottolineando che ”non serve un’indicazione speciale del Cremlino in merito”.
Navalny, 47 anni, era stato condannato a oltre 30 anni di carcere. A dicembre il leader dell’opposizione russa era scomparso dal carcere Kovrov durante un trasferimento durato 20 giorni fino al carcere di Kharp situato a 1.900 chilometri a nord-est di Mosca. A gennaio era ricomparso in un video: si era collegato in video a un’udienza di un tribunale dove ha presentato denuncia contro l’amministrazione penitenziaria russa per le sue condizioni di detenzione, aveva riferito Mediazona, un media indipendente russo, in un post su ‘X’ pubblicando delle foto di Navalny. (Adnkronos)